Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 da parte del Parlamento, viene confermata la decurtazione del 15% dell’indennità di malattia dei marittimi. Riteniamo gravissima l’introduzione di una simile norma e malgrado i nostri ripetuti appelli finalizzati alla sua totale cancellazione, non possiamo non evidenziare che questo atto, denota un’assoluta mancanza di attenzione e di rispetto nei confronti di una categoria strategica che opera in condizioni lavorative particolarmente complesse, molto spesso in ambiti lavorativi difficili, svolgendo lavori pesantemente usuranti. I marittimi reclamano ciò che indebitamente è stato loro tolto, cioè la possibilità di potersi curare in caso di malattia, a causa dell’esiguità dell’assegno che verrà loro riconosciuto.
Alla luce di quanto sopra, Filt Cgil , Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo stato di agitazione Nazionale del settore marittimo. Venerdì 26 gennaio, dalle 10 alle 12, le lavoratrici e i lavoratori marittimi effettueranno un presidio in piazza del Popolo di fronte alla Prefettura di Ravenna per manifestare il proprio dissenso verso questo iniquo provvedimento del Governo.
Il Governo con l’ultima manovra finanziaria ha fatto cassa mettendo letteralmente le mani nelle tasche dei lavoratori del mare, persone che quotidianamente vivono le sofferenze dello stare lontano dalla propria famiglia per mesi, vivendo la quotidianità di condizioni meteo proibitive con tutti i pericoli che questo comporta. Questi lavoratori durante la pandemia hanno sofferto particolarmente a causa dei blocchi decretati dai governi, che hanno di fatto impedito loro di sbarcare anche se il loro periodo d’imbarco era terminato. Con il loro sacrificio hanno collaborato per fare in modo che il commercio mondiale non si fermasse garantendo l’approvvigionamento dei generi di prima necessità alla popolazione. Oggi vengono ripagati dal governo in questo modo. Infine, occorre sottolineare che sulle lavorartici e sui lavoratori marittimi, in caso di malattia, già grava un recupero salariale che risulta incapace di offrire adeguate garanzie considerato che la stessa indennità non viene mai erogata in tempi certi. È assolutamente necessario un ripensamento da parte del Governo che porti lo stesso Esecutivo ad annullare un provvedimento che, oltretutto, potrebbe arrivare a minare la sicurezza sul lavoro dei marittimi.

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