Un debutto che proprio un successo non è. Anzi è il fallimento delle politiche di questo Governo, a partire dalla sperimentazione della filiera tecnologico professionale nelle iscrizioni per l'anno scolastico 2024/25. Nonostante le bocciature espresse dalla stragrande maggioranza delle scuole italiane e dalle famiglie, diversi istituti al suono della prima campanella di questo anno scolastico hanno aperto le porte alla filiera formativa tecnologico professionale. Anche il nostro territorio non fa eccezione: a fronte di 4 istituti professionali in provincia, solo uno (il Polo tecnico professionale di Lugo) adotta la sperimentazione del nuovo percorso con la parcellizzazione dell'offerta formativa.
“L'avvio di questo nuovo percorso – spiega la segretaria generale della Flc Cgil Ravenna, Francesca Lo Iacono -, che già parte come un flop, apre le porte alla regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione, all'inserimento dei privati nella programmazione dell'offerta formativa, alla riduzione della qualità didattica, e ancor più grave alla sovrapposizione dei ruoli e delle responsabilità tra le scuole autonome e le Regioni, svilendo di fatto l'autonomia scolastica e depauperando il funzionamento degli organi collegiali nella programmazione dell'offerta formativa. La scuola della Costituzione, la scuola pubblica, la scuola di qualità nascono dalla linfa vitale delle scelte collegiali e non possono essere ridotte a un'idea di scuola funzionale al mercato e alle imprese. Le nostre studentesse e i nostri studenti non sono ingranaggi e soggetti indirizzati verso scelte di mercato, né tanto meno prodotti di una filiera. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono soggetti attivi e partecipi di una comunità educante e democratica che li porterà ad essere cittadini edotti e con pensiero critico. Non permetteremo l'impoverimento del nostro sistema di istruzione, la riduzione della libertà di insegnamento e il depauperamento degli organi collegiali”.

FLC